Metà novembre, alla finestra.

Siamo alla fine d'autunno, ossia alle porte dell'inverno.

 

Sono in archivio la Festa dei Santi, la commemorazione dei defunti, la ex Festa della Vittoria, l'unica vittoria del bellicoso popolo italico.

 

Per contro attendiamo il ponte dell'Assunta, l'arrivo di Santa Lucia, per i piccoli che ancora non sanno quanto i genitori impazziscano in questo periodo alla ricerca del regalo più aggraziante (in molti casi quello più utilitaristico), e poi, in pompa magna, nel senso letterale del termine "magnare", del Natale e di Capodanno.

 

Uno potrebbe dire: «Poi basta !». E gnornò, c'è ancora la Befana che al sud è intoccabile. Togli loro questo sacro giorno e riavremmo Masaniello.

 

I giorni, i mesi, rotolano; sembra ieri ed è già domani.

 

Ti ritrovi a ricordare le serate estive trascorse ad ammirare un bel tramonto addolcito dalla brezza serotina mentre seduto sul divano, con le gambe coperte dal plaid attendi sparacchiando con il telecomando sui vari programmi televisivi in attesa che il sonno ti colga.

 

Generalmente l'abbiocco avviene proprio a causa delle fatue trasmissioni che inondano la tv pubblica e privata.

 

Se dai un'occhiata al PC e leggi post e commenti su Facebook vieni immediatamente sommerso da solfeggi gorgheggianti di: si, no, do, re, mi, ecc., ecc.

 

Qualche bella foto ti consola, e, in molti casi ti prende un accenno d'invidia: «Perché io sono qua e loro sono là ?».

 

Chiudi tutto, tv, pc, e ti corichi. Tanto, tutto rotola, domani è già ieri e dopodomani sarà Natale, Capodanno l'Epifania.

 

Poi si ricomincia.

 

13/11/2021


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